Azienda

Olivero Mario è prima di tutto una famiglia, e poi un’Azienda. Mi chiamo Lorenzo, sono nato nel 1981 e lavoro insieme a mio padre, Mario, dal 2003, quando è iniziata questa avventura. La nostra Azienda Agricola si trova a Roddi, il più piccolo tra gli 11 comuni appartenenti alla zona del Barolo. Roddi si colloca nell’estremo Nord della zona del Barolo, alle porte della città di Alba, capitale enogastronomica delle Langhe. A Roddi si trova la nostra cantina di produzione insieme ad una parte dei vigneti dai quali raccogliamo le nostre uve. I restanti vigneti sono dislocati nei comuni limitrofi: La Morra, Alba e Rodello, situati nel raggio di 15 km dalla cantina. Gli ettari vitati sono in tutto 6, e danno vita ad una produzione di circa 30000 bottiglie annue. Mio padre ed io, produciamo vini artigianali dal carattere forte, vini che hanno origine dai nostri vitigni autoctoni più importanti e che rappresentano la nostra personale immagine di Territorio. Nebbiolo, Barbera, Dolcetto e Arneis sono dunque le uve che vinifichiamo, che danno origine alle nostre 7 diverse etichette.

In Cantina

La vinificazione

In cantina, cerco la migliore sintesi di tutto il lavoro in vigneto. Durante la vendemmia i tempi della cantina sono scanditi dalle condizioni meteorologiche. Le piogge decidono quando e come l’uva arriva in cantina, le temperature invece decideranno il momento di inizio delle fermentazioni. Le fermentazioni alcoliche le gestisco utilizzando accanto ai lieviti selezionati, anche quelli indigeni del vigneto e della cantina. Scelgo di volta in volta quali utilizzare a seconda delle condizioni dell’annata, della sanità dei grappoli, e del vino che voglio ottenere. Durante le macerazioni, lavoriamo all’estrazione dei polifenoli (ossia gli antociani che colorano il vino ed i tannini che ne definiscono la struttura) attraverso rimontaggi e follature manuali. In alcuni casi interveniamo con i déléstage, che sono delle svinature temporanee dei mosti in fermentazione, che permettono, quando necessario, di massimizzare l’estrazione degli antociani. Le fermentazioni malolattiche avvengono naturalmente con i loro tempi, ad opera della naturale carica battero-lattica dei vini. Sola eccezione l’Arneis, nel quale gestendo le temperature, si evita il verificarsi di questa fermentazione, cosi da preservare l’acidità naturale del vino. Ogni uva, ogni vitigno ha proprie caratteristiche, su cui cerco di modellare la vinificazione. Ho scelto di non dotare la nostra piccola cantina di costose tecnologie. Ho scelto piuttosto di essere molto attento all’igiene, al controllo delle temperature di fermentazione e di affinamento cosi come all’umidità.

L’affinamento

Per l’affinamento dei miei vini ho scelto 3 tipologie di contenitori: L’acciaio, il legno ed il vetro In acciaio tutti i vini svolgono le fermentazioni e parte del loro affinamento In legno di Rovere tutti i vini che lo necessitano trascorrono almeno 6 mesi di affinamento In vetro (ovvero in bottiglia) tutti i vini riposano per alcuni mesi dopo l’imbottigliamento, prima di essere messi in vendita. L’affinamento è un procedimento lento, che avviene al buio, nella cantina sotterranea a temperatura controllata. Utilizziamo legni di origine francese, le piccole barriques da 225 litri, ed i tonneau, botti da 500 e 600 litri. Al termine dell’affinamento, i vini vengono imbottigliati con la maggiore cura possibile, cosi da preservarli da stress eccesivi in questo passaggio delicato, che li porta dalla nostra cantina fin dentro i calici di tutto il mondo.

In Vigna

La nostra è una viticoltura naturale, a basso impatto ambientale e senza utilizzo di diserbanti, in cui la cura dei particolari è fondamentale. Vengono prima di tutto le lavorazioni manuali, che sono tante, e molto dispendiose in termini di tempo e di impegno se si punta alla qualità. Si va dalla potatura fino alla vendemmia, passando per le operazioni di scacchiatura, sfemminellatura, palizzatura e selezione con diradamento dei grappoli. Ci sono poi da pianificare le concimazioni mediante prodotti organici, per restituire alle piante di vite le energie spese nel produrre e far maturare i grappoli. Infine, non meno importante è la protezione delle piante mediante trattamenti fitosanitari, operazioni in cui il tempismo è fondamentale quando si vuole preservare la salubrità dell’ambiente, assieme alla salute delle viti e alla sanità dei grappoli. Per tutte queste ragioni mi occupo personalmente dei vigneti durante tutto l’anno. Non lo faccio ovviamente da solo, ma scelgo di essere presente sempre, per non perdere il contatto con il lavoro, le sue criticità, ma soprattutto con le soddisfazioni, uniche, che solo la cura delle piante sa donarci.

Progetto Vigna Fontanassa 2016

Nel estate 2014 è iniziato il nuovo progetto “Vigna Fontanassa”. Abbiamo trasformato, acquistandolo, il campo sovrastante la nostra cantina, da sempre coltivato a grano ed erba medica, in un vigneto. Ambizione è quella di credere in un terreno ricco in argilla e limo, ma anche di calcare, con esposizione a nord ovest ed altitudine di circa 200 metri s.l.m. Ambizione è il progetto di impianto di 4 vitigni: 2 autoctoni di Langa, il Nebbiolo e l’Arneis; insieme a 2 originari di altre regioni viticole, il Manzoni Bianco e il Merlot. Ambizione è l’aver fatto queste scelta per il desiderio di affrontare nuove sfide, per non stare mai fermi. Nell’estate 2015 abbiamo steso 500 metri di tubi di drenaggio, e nella primavera 2016 abbiamo disegnato 57 filari, piantato 7000 barbatelle di vite, 1470 pali e 5700 tutori. Per una scommessa fatta, come detto, di 4 diverse varietà di vite, 10 differenti cloni e 5 differenti portainnesti. Il divertimento ora è quello di lavorare per ottenere il risultato che spero, ma che per ora non è altro che un sogno. Alla vendemmia 2019 lascio le prime risposte.

Studi ed Esperienze

Ho iniziato gli studi nel campo viticolo nel 1995, frequentando la scuola Superiore “Enologica” di Alba. Li ho proseguiti poi, a partire dal 2002, frequentando il corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia presso la facoltà di Agraria dell’Università di Torino,dove mi sono laureato nel 2006. Intanto ho avuto la fortuna di fare esperienze lavorative davvero formative Dal 2001 al 2005 ho collaborato alla vendemmia dell’azienda Vitivinicola Coppo di Canelli, lavorando a fianco di Gian Mario Cerutti e Guglielmo Grasso. Dal 2006 al 2016 sono stato collaboratore del Dottor Gian Piero Romana, Agronomo consulente di alcune tra le Aziende più importanti d’Italia. Esperienze umane e professionali edificanti che mi hanno permesso di acquisire le conoscenze necessarie per lo sviluppo di una viticoltura consapevole, moderna e sostenibile.